Ramolacci saltati ai profumi Mediterranei
Ramolacci 500 g
Talli d’ aglio 30 g
Olive una manciata
Capperi 10g
Alici (facoltative) 20 g
Vino bianco o passito una tazzina
Un ciuffo di finocchio selvatico
Tostate tutti gli ingredienti, eccetto i ramolacci, con un giro d’ olio in padella fino a che non prendono un leggero colore dorato.
Aggiungere i ramolacci tagliati grossolanamente (se le piante sono grandi sbollentarle 30 secondi prima di metterle), aggiungere una mestolata di brodo o acqua e il vino e cuocere per 10 minuti fino a che il liquido non sarà evaporato e i ramolacci teneri.
Finire con il finocchio tritato a crudo.
Da abbinare con pomodorini arrosto, può essere un gustoso contorno da solo o da
accompagnamento per pesce bianco.
Ricetta del socio e cuoco RØC
La piante del Ramolaccio
È una pianta spontanea dalla radice fittonante bianca che cresce nei nostri campi, catalogata nel XVIII secolo, ma usate da millenni, ci sono talmente tante sub-varietà che pochi studiosi sono riusciti a mettersi d´accordo, tranne che nell´inserirla nella famiglia delle Brassicacee e concordare che ogni variante di questa pianta è edule, ossia commestibile.
Ha un ciclo di vita prevalentemente annuale nei nostri campi, si trova anche a ciclo biennale allo stato selvatico ed in alcuni particolari casi pedoclimatici diventa una pianta perenne. Da questa varietá sono state inoltre selezionate molte piante da radice che vengono oggi coltivate: Ramolaccio nero (con la radice tonda e la scorza esterna nera), Daikon (con la radice bianca piú grande e ritorta)…
Del Ramolaccio si mangiano i germogli e le foglie sino alla fioritura, ed il cuore della radice della pianta giovane, in autunno.